«Ogni viaggio un’odissea». La ferrovia jonica è risultata tra le peggiori d’Italia
Il triste primato emerso da un'indagine di Legambiente
La linea ferroviaria jonica tra le 10 linee ferroviarie peggiori d’Italia. Un altro invidiabile primato, questo, che fa il paio con la S.S. 106, anch’essa una delle più disagiate e pericolose arterie italiane tanto da meritare il triste appellativo di “strada della morte”. Le pessime condizioni delle due infrastrutture mantengono infatti l’Alto Jonio e la Sibaritide in una condizione di grave isolamento e ne impediscono nei fatti lo sviluppo economico, sociale e soprattutto turistico perché arrivare da queste parti, con qualunque mezzo, è davvero un’impresa titanica.
L’ultimo primato, quello relativo alla linea ferroviaria jonica, lo ha sancito Legambiente che, prendendo in considerazione situazioni oggettive e le proteste dei pendolari, ha selezionato le tratte più critiche, per riduzioni delle corse, per lentezza, per guasti tecnici e per disservizi ed ha classificato la Ferrovia Jonica tra le tratte peggiori per i pendolari italiani. Al primo posto della classifica troviamo la linea Roma-Ostia-Lido dove vengono segnalati treni troppo lenti e datati, privi di riscaldamento e di aria condizionata. Al secondo posto troviamo la Circumvesuviana definita “un’autentica vergogna italiana” e al terzo posto della classifica delle peggiori linee ferroviarie d’Italia troviamo la tratta Reggio Calabria-Taranto con soli 2 collegamenti al giorno da Reggio a Taranto che, secondo quanto rivela Legambiente «trasformano ogni viaggio in una vera e propria odissea, costringendo i pendolari ad effettuare tre cambi e a percorrere un tratto su un autobus sostitutivo. La situazione, per chi è costretto a spostarsi ogni giorno, – si legge infine nella nota dell’associazione ambientalista – è sempre più critica, ecco perchè Legambiente chiede più investimenti per migliorare la mobilità pubblica al fine di scoraggiare l’utilizzo delle auto private».
La bella strenna natalizia di Legambiente arriva proprio mentre dalla Regione Calabria arrivano buone notizie circa l’aeroporto di Sibari che sarebbe stato rimesso in carreggiata per merito dei due consiglieri Giuseppe Graziano e Carlo Guccione. Peccato però che l’Alto Jonio continui a essere strabico ed a dividersi tra il futuribile aeroporto di Sibari e quello in allestimento a Pisticci in Basilicata, finendo per disperdere le poche energie residue.
Pino La Rocca
Quella che potrebbe essere la metropolitana del mare, ed è ogni anno mortificata. Il servizio autobus sostitutivi è il colpo di grazia. Non c’è puntualità, si sono allungati i tempi, si sono ridotti i posti a sedere, è aumentato l’inquinamento. A chi giova? Per risparmiare e per ridurre personale, ecco la risposta. A che vale che si sia elettrizzata la tratta Taranto Sibari, se poi non si fanno viaggiare elettrotreni? Se pensiamo che potrebbe essere , come scritto all’inizio la metropolitana del mare, per attirare il turismo e collegare tutti i piccoli comuni( e sono tantissimi) dell’intero arco ionico. E’ proprio vero, a chi tanto con l’alta velocità ed i freccia rossa , ed a chi niente, neppure carrozze decenti, ma solo autobus sostitutivi.
E pensare che 50 anni addietro, i treni o le famose littorine offrivano un servizio più che decoroso e tanti posti di lavoro erano un serbatoio, per una zona poco industrializzata. Mi chiedo: cosa fanno i politici del Sud, per la propria terra e per i propri elettori?
niente, cosa fanno!? promettono mari e monti! mari di desolazione per la popolazione e monti di soldi per loro e amici degli amici! fanno promesse elettorali in vista del voto, e solo allora li vedi interessati ai problemi e carenze della zona, poi, una volta eletti, hanno tempo solo per farsi i fatti loro! qui le infrastrutture si fanno a metà…perchè altrimenti i politici del prossimo turno elettorale cosa potranno promettere per incassare voti? su questo si basa la vita dei politici e il loro futuro! meditate, gente, meditate!
Nel lontano 1994 alle 04:10 prendervo il treno locale alla stazione di Amendolara per dirigermi in servizio militare a Taranto, con me c’erano tanti operai dell’ilva che aspettavano questo treno nelle varie stazioni. Tutto è stato abolito non tenendo conto di chi ancora oggi si reca a Taranto e provincia per motivi di lavoro..il servizio autobus non ha sostituito e non ha garantito le necessita’ dei lavoratori, infatti come è noto si possono vedere gli orari che effettuano gli autobus, non raggiungono tutti i paesi, effettuano poche corse. Come cittadino ionico ritengo che il degrado del nostro territorio sia da addebitare alla cattiva amministrazione di questo territorio in cui non hanno mosso un dito per salvaguardare e migliorare la situazione. grazie
Grisolia Roberto
La maggior parte dei paesi della costa jonica sono nati e sviluppati in funzione della linea ferroviaria, oggi si trovano in stato di isolamento totale, poiché Trenitalia ha eliminato i treni, il servizio degli autobus è insufficiente, male organizzato, pericoloso, offre un servizio empirico in mezzo alla strada, senza un minimo riparo per i viaggiatori, senza tabelle degli orari, senza coincidenze con altri autobus di società diverse e senza considerare la Strada della Morte che è la SS 106. La Regione Calabria ha speso un patrimonio in pubblicità, all’ Expo di Milano per lo slogan :”visitate la Calabria”. Mi chiedo come, se non si può raggiungere?. La linea ferroviaria Bari-Taranto-Sibari-Tirrenico, elettrificata, è considerata: “Corridoio Europeo”, sulla quale sono stati stanziati milioni di euro, per il suo sviluppo e potenziamento, ma non so per quali interessi non ci passa un treno. Angelo Cosimo Montilli