Ambulanti, locali pubblici e cittadini. E’ guerra dei diritti al mercato di Trebisacce
Mercato di fine mese: croce e delizia dei trebisaccesi e di quanti, da tutta la provincia di Cosenza, sono soliti frequentare la grande fiera mensile che in ogni ultima domenica del mese trasforma Trebisacce in un’autentica Casablanca nostrana, piena di gente proveniente da ogni dove, di bancarelle disseminate in quasi tutta la Marina, di suppellettili e di mercanzia di ogni genere, di colori, di sapori e di odori non sempre gradevoli.
Ovviamente c’è chi, seppure per motivi diversi, fa festa per l’arrivo del mercato. In primis la gente comune, quella che non si può permettere di frequentare le grandi firme e aspetta il mercato sperando nell’affare. Ma è festa anche per il Comune che, anche se oggi il numero degli ambulanti è stato ridotto per ragioni di spazio e di sicurezza, attraverso il canone degli avventori, riesce a portare a casa una bella somma mensile. C’è ovviamente il rovescio della medaglia, soprattutto per i commercianti di Trebisacce che subiscono una concorrenza non sempre legale e per quanti abitano nelle strade interessate al mercato e poi, il traffico che diventa spesso ingovernabile, l’ingombro delle strade con bancarelle, auto e furgoni dei commercianti, l’affluenza abnorme di gente e di conseguenza la ressa, il chiasso e la confusione che spesso generano problemi di sicurezza e di ordine pubblico.
Ci sono poi le abitazioni private e gli esercizi commerciali del posto, che subiscono una serie di disagi di cui farebbero volentieri a meno. Da segnalare, a questo proposito, il braccio ferro in atto tra i proprietari di un locale caratteristico – aperto di recente nello stabile che per anni ha ospitato un panificio – i cui giovani proprietari hanno allestito all’interno anche un bagno per disabili. Nel giorno del mercato però, sia il locale che il bagno sono off-limits per la presenza, proprio dove è stato realizzato lo scivolo per i portatori di disabilità, di un grosso automezzo legittimato a occupare quella piazzola (nella foto) perché paga il canone mensile e a nulla è valsa finora la battaglia che i gestori del locale stanno conducendo nei confronti degli amministratori in carica.
Pino La Rocca