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Vescovo Savino contro le fake news. «Giornalismo è una vocazione»

Vescovo Savino contro le fake news. «Giornalismo è una vocazione»
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«Un momento di comune riflessione e assunzione di responsabilità per una missione, quella di informare, resa tanto più difficile e perciò tanto più necessaria dal tempo così impetuosamente nuovo che viviamo». Il vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, mons. Francesco Savino, introduce così l’incontro con i giornalisti, organizzato in occasione della festa liturgica del loro patrono, San Francesco di Sales.

Riprendendo il tema scelto da Papa Francesco per la 52° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali “La verità vi farà liberi. Notizie false e giornalismo di pace”, il presule ribadisce l’urgenza di «sollecitare una riflessione ampia e articolata sull’inquietante fenomeno delle fake news, le informazioni fondate su fatti inesistenti, distorti e manipolati». Mons. Savino si sofferma, dunque, su «insidie e inganni del web», dove, accanto alla possibilità di arricchire la propria conoscenza, possono farsi strada «forme di controllo e di concentrazione, violazioni dei valori convenuti, con perdite, anche gravi, di remore morali, attentati alla privatezza, denunce incontrollate, notizie strumentali». Il compito della comunicazione è, allora, quello di «fare chiarezza» e al giornalista spetta «difendere ciò che è umano e denunciare tutto quello che è contro l’uomo e la sua dignità».

All’impegno di fermare la spirale delle fake news, si affianca, inoltre, la necessità di un «giornalismo di pace, di prossimità» che decifri la realtà contro ogni forma di menzogna e di manipolazione. Il giornalista onesto diventa, così, «un operatore di giustizia» capace di praticare «un’informazione che non alzi muri ma costruisca ponti». Don Savino parla di «vocazione» che ogni giorno deve misurarsi con l’esercizio di quattro  virtù chiamate a scongiurare quattro rischi che sempre incombono su chi fa informazione. La capacità di superare ogni catalogazione discriminante; la negazione della categoria del nemico; la sospensione del giudizio e l’atteggiamento di attesa; la scelta di campo a favore del più debole.

Federica Grisolia

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