Trebisacce, cittadinanza onoraria a Norma Beatriz Romero
Nel corso di un consiglio comunale straordinario, tenutosi eccezionalmente all’aperto, il civico consesso di Trebisacce ha assegnato la cittadinanza onoraria a Norma Beatriz Romero figlia di emigranti trebisaccesi in Argentina la quale, ritornata in Europa, si è affermata nella disciplina medica, ottenendo nella città di Parigi risultati professionali di alto livello, affrontando e superando con coraggio una grave malattia. Laureatasi a Parigi in scienze mediche, oggi dirige il Laboratorio di Diagnostica e Ricerca sulla Patologia Neuromuscolare all’Istituto di Miologia dell’Ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi. Di recente è stata insignita del titolo di Docente “Honoris Causa” presso l’Università UCC di Córdoba in Argentina. Al consiglio comunale, convocato sul Lungomare Riviera dei Saraceni, alla presenza di tutti i consiglieri di Maggioranza e del solo Rocco Corvino per la Minoranza, il pubblico ha scoperto il merito di una donna coraggiosa che ha superato una grave malattia, riuscendo a trovare nella sofferenza, e nella fede, il coraggio per rinascere a nuova vita, non dimenticando mai il paese di provenienza dei suoi nonni Laura Odoguardi e Rocco Corigliano, dove ritorna periodicamente per riannodare i rapporti con i parenti, tra cui il chirurgo trebisaccese Giuseppe Corigliano Per Norma Beatriz Romero l’iscrizione nell’Albo dei cittadini onorari di Trebisacce. Al consiglio comunale ha fatto subito seguito la presentazione del libro scritto da Norma Romero “Crescere nella prova, rinascere” nel quale racconta la grande sofferenza sopportata superata con forza d’animo. Nel corso della presentazione del libro, coordindata da Franco Maurella e affidata al giovane universitario della Luiss Valerio Corigliano ed al professore Francesco Mangone, è intervenuta anche la dottoressa Norma Betariz Cordero che, visibilmente emozionata, ha ringraziato la comunità per il calore e l’accoglienza ricevuta e l’amministrazione comunale per il gradito gesto di generosità e di affetto.
Pino La Rocca