Trebisacce. Tenta di bruciare le sterpaglie ma provoca un pericoloso incendio
Sbaglia probabilmente la giornata per bruciare le stoppie e, complice il forte vento di ponente, dà l’innesco al primo incendio dell’anno, provocando danni enormi alla natura dei luoghi, mettendo a rischio la sicurezza delle abitazioni vicine e l’incolumità delle persone. E’ quanto è successo oggi, 19 febbraio 2020, a Trebisacce, nella zona (nelle foto) che sorge al di sopra dell’antica cava di argilla ma che confina, a nord, con il centro abitato della popolosa Contrada Russo dove, oltre all’ITGC “G. Filangieri” e alle abitazioni della Cooperativa, sorgono diverse abitazioni civili i cui residenti, a distanza di pochi mesi, sono stati nuovamente minacciati dal fuoco.
Non è la prima volta, per la verità, che nello stesso posto il fuoco è tornato ad essere protagonista e, questa volta, ad aprire la spietata sagra degli incendi che quest’anno è iniziata in anticipo anche a causa di un inverno anomalo e caratterizzato dalla prolungata assenza di pioggia. Momenti di paura, perciò, per i cittadini residenti nelle abitazioni vicine che ancora una volta hanno visto il fuoco avvicinarsi minacciosamente alle loro abitazioni e lavoro improbo per i Pompieri, per le squadre AIB e per i volontari che per circa quattro ore hanno combattuto contro il fuoco riuscendo alla fine a limitare i danni. Pericolo scongiurato, anche questa volta, dal provvidenziale pronto intervento dei Vigili del Fuoco Volontari di Trebisacce che, avvisati dell’incendio intorno alle 14.00, sono giunti subito sul posto con i propri mezzi e, con l’ausilio di alcuni volontari e di una squadra AIB di “Calabria Verde” proveniente da San Lorenzo Bellizzi, hanno ingaggiato la solita lotta impari contro il fuoco e le fiamme che, a un certo punto, sospinte dal forte vento di ponente, hanno lambito minacciosamente l’uliveto che sorge e ridosso della zona e le stesse abitazioni.
Per la verità non sono state accertate le reali cause che hanno fatto scoppiare il primo incendio dell’anno, ma c’è chi, sul web, le ha attribuite alla straordinaria “intelligenza” di qualche “scienziato” che ha pensato bene di dare fuoco alle sterpaglie del proprio podere senza tener conto del forte vento di ponente che soffiava sin dal mattino e che, dando forza al fuoco, nonostante il generoso prodigarsi dei Pompieri, delle squadre AIB e dei volontari, ha provocato la distruzione di circa 2 ettari di macchia mediterranea, di alberi da frutta e della vegetazione spontanea che caratterizza tutta la zona che inizia subito sopra il Parco-Cava e arriva fino a Contrada Russo.
Pino La Rocca