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A Canna un calzolaio d’altri tempi. Dagli anni ’60 “resiste” la bottega di mastro Quintino

A Canna un calzolaio d’altri tempi. Dagli anni ’60 “resiste” la bottega di mastro Quintino
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Una delle mete preferite dai turisti, che, questa estate, stanno popolando l’Alto Jonio, è il borgo di Canna, dove, nonostante i  progressi mediatici, esiste ancora una vecchia e rinomata bottega artigiana. E’ il laboratorio di una volta, dove “mastr’ (maestro) Quintino” si dedica con passione e tanta competenza al mestiere di calzolaio (nella foto). E’  situato  in un angolo bellissimo del centro storico ,dove, come negli anni 50-60, si riuniscono gli amici per discutere della vita semplice di paese, ma anche di quando, qui a Canna, c’erano davvero tanti  artigiani, come sellai, fabbri, falegnami, muratori, persino espertissimi scalpellini che riuscivano a scolpire, con dovizia d’ingegno,l a materia informe per ricavarne  statuette o capitelli  all’interno di santuari. Essi venivano richiesti anche fuori  del nostro ristretto comprensorio e non riuscivano, quasi mai, ad evadere le numerose commesse. C’è un tantino di rimpianto per i frequentatori del maestro Quintino Le Rose, ma, nello stesso tempo, sincero orgoglio perché solo Canna, in tutto l’Alto Jonio, ospita ancora una simile bottega artigiana di altri tempi. Una curiosità: il nostro rinomato calzolaio, 79enne, non può più, da oltre un decennio, dare vita ad un paio di scarpe “nuove di zecca” con tanto di modello progettato su uno spesso foglio di carta (il materiale in pelle pregiata non è più reperibile dalle nostre parti), ma egli si dedica, quotidianamente, alle riparazioni di qualsiasi calzatura. E lo fa con tanta “maestria” da sembrare davvero un intervento di  artista!

Benito Lecce

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