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«I calabresi non vogliono tavolini ai bar. Ma un piano sanitario regionale aggiornato»

«I calabresi non vogliono tavolini ai bar. Ma un piano sanitario regionale aggiornato»
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«Le due improvvide ordinanze regionali, di cui una parzialmente annullata dal Tar, dimostrano a tutti che la presidente della Regione Calabria non è una professionista della politica, che lei non ha la forza di guidare una regione e che lei non è responsabile verso il Paese e verso i suoi corregionali, i quali hanno bisogno di altro, non di tavolini ai bar (ordinanza nr. 37) e di confini sbarrarti ai calabresi non residenti (ordinanza nr. 38). Piuttosto dimostrano una sua pronta rispondenza alle indicazioni romane dei suoi leader, a iniziare da Salvini». E’ l’affondo dell’associazione politico-culturale “Controcorrente” guidata da Antonio Tursi all’indomani della bocciatura del TAR Calabria nei confronti dell’ordinanza regionale che prevedeva, al punto 6, il servizio ai tavoli, se all’aperto, per bar, ristoranti ed agriturismo.

«La Calabria ha bisogno di un Piano sanitario regionale finito e aggiornato, ha bisogno di un ospedale regionale dedicato al Covid-19, di molte assunzioni nel Servizio sanitario regionale, di una rete solida di medicina territoriale che faccia i tamponi e i controlli anche a domicilio, e di misure di governo economico incisive e non assistenziali. La difesa della regione innanzi al Tar era debole, ai confini del risibile. La Presidente Santelli – dopo la bocciatura del Tar Calabria – invoca la via della Corte costituzionale, dimostrando di non conoscere e di non comprendere le esigenze nazionali e i valori costituzionali di solidarietà sociale e territoriale, di certezza del diritto e di leale collaborazione tra Stato e regioni», si legge nella nota dell’associata Emanuela Mundo.  “Controcorrente” etichetta le iniziative della governatrice Santelli come dettate da forme di un improduttivo “populismo regionale” e “pressapochismo istituzionale. «La lezione della pronuncia del Tar Calabria del 9 maggio speriamo faccia cambiare registro a lei ed alla sua debole Giunta regionale».

Vincenzo La Camera

 

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Arturo
Arturo
4 anni fa

Peccato però che i “tavolini da bar”..come dice Lei…permettono di pagare gli stipendi pubblici..le indennità di carica…i sussidi…le pensioni…o pensa, come taluni politici attualmente al governo, piovano dal cielo?

Domenico
Domenico
4 anni fa

D’accordo con Arturo si vergogni l’autore di questo articolo certo che abbiamo bisogno di sanità migliore e tanto altro ma almeno che si possa iniziare a lavorare non è che per caso chi scrive ha uno stipendio pubblico allora mi spiego tutto