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In Calabria è sempre emergenza. Rifiuti, nella Sibaritide rischio igienico-sanitario in vista dell’estate

In Calabria è sempre emergenza. Rifiuti, nella Sibaritide rischio igienico-sanitario in vista dell’estate
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E’ piena emergenza rifiuti nel comune unico di Corigliano-Rossano e nell’intera Sibaritide. In questi giorni, a causa della chiusura dei siti di smaltimento che sono ormai saturi in Calabria, sono aumentati, purtroppo, i cumuli di rifiuti solidi urbani nella città di Corigliano-Rossano (come documenta la foto) e nei diversi comuni dell’intera fascia jonica cosentina. Una vera e propria emergenza, oltre a quella del Coronavirus di questi primi mesi del nuovo anno, che mette a rischio la tutela dell’ambiente e, soprattutto, la salute dei tanti cittadini. L’odore nauseabondo dei rifiuti, depositati dinanzi ai cassonetti, rende l’aria irrespirabile in città e nei diversi quartieri dove vivono numerose famiglie. Il sindaco del comune unico di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, ed i sindaci dell’intero territorio chiedono al Governatore della Calabria, Jole Santelli, di trovare, in tempi brevi, una soluzione alla vicenda per evitare gravi problemi nelle prossime settimane.

Antonio Le Fosse

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Emergenza regionale rifiuti, la situazione è ormai intollerabile da tutti i punti di vista. Servono soluzioni urgenti da concertare con la Regione Calabria entro mercoledì 20 maggio, data entro la quale chiederemo un incontro ad hoc con la Presidente Jole Santelli. È quanto convenuto all’unanimità dall’assemblea dei sindaci dell’Ambito di Raccolta Ottimale (ARO) della Sibaritide, convocata per il pomeriggio domenica 17 maggio  a Corigliano-Rossano dal sindaco Flavio Stasi (nella foto qui sopra). Ormai si è arrivati ad un punto di non ritorno con la conseguente drammaticità dei rischi igienico-sanitari. “Al rischio igienico sanitario – ha detto Stasi – si aggiunge il rischio di rinunciare alle speranze di poter recuperare almeno in parte la stagione turistica, già gravemente compromessa dal Covid-19”. I sindaci della Sibaritide – ha dichiarato Stasi –  “sono disponibili anche ad assumersi delle responsabilità per promuovere una riforma strutturale del ciclo dei rifiuti ma allo stesso tempo sono pronti ad ogni forma di mobilitazione e di iniziativa, nell’esclusivo interesse delle comunità locali”.

Intanto, in questi giorni, numerosi comuni del comprensorio non riescono a garantire il ritiro della frazione organica.

Redazione

 

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