Amendolara. Vicario diocesano riapre al culto la Chiesa Madre. «Dio abita nel suo popolo»

Il sindaco: «Impegniamoci ad essere cristiani nella vita di tutti i giorni»
E’ stata ufficialmente riaperta al culto la chiesa madre “Santa Margherita Vergine e Martire” di Amendolara Paese dopo i lavori di restauro e messa in sicurezza durati due anni e mezzo, finanziati con il contributo che ogni anno tanti cittadini intendono destinare all’8×1000 per la Chiesa cattolica. La funzione religiosa è stata presieduta dal vicario della Diocesi di Cassano allo Ionio, don Francesco Di Chiara coadiuvato dal parroco di casa, don Vincenzo Santalucia e dai suoi confratelli don Vincenzo Calvosa, don Nicola Arcuri, don Franco Gimigliano, don Antonio Cavallo. Presente anche il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli.
«Noi chiamiamo questo luogo chiesa – ha detto don Francesco Di Chiara nella sua omelia. Chiesa significa riunione. Una riunione dei fratelli nella fede. Ecco perché c’è chiesa dovunque c’è il Signore. Dov’è Dio? Dove vive Gesù? Dov’è la sua carne? – domanda don Francesco -. Dio è in noi, Dio si accompagna a noi. I cristiani in passato – ricorda il vicario diocesano – non avevano un luogo in cui pregare e si riunivano nelle case. Dio abita nel suo popolo».
Il destino ha voluto come sia stato proprio don Francesco Di Chiara (in quanto il vescovo Savino risultava impossibilitato causa problemi di salute) a riaprire al culto una chiesa di Amendolara, dopo che lui stesso, giovane sacerdote non ancora trentenne costruì alla fine degli anni ’70 la chiesa della Marina, in quella comunità dove era stato nominato primo parroco e dove la Santa Messa veniva celebrata all’interno di un magazzino, in una “non chiesa” che diventata Chiesa ogni qual volta accoglieva la riunione dei fratelli in Cristo.
Nel suo intervento di saluto, a margine della Santa Messa, il sindaco di Amendolara, Ciminelli, ha ringraziato la CEI per il finanziamento concesso, la ditta Perciaccante di Cassano allo Ionio che ha eseguito i lavori, l’ingegner Mario Oriolo in qualità di progettista e direttore dei lavori, don Franco Gimigliano già parroco di questa chiesa e l’attuale sacerdote, don Vincenzo Santalucia, tutto il clero presente e il vicario diocesano. «Il Comune ha fatto la sua parte – ha detto il sindaco Ciminelli – collaborando per tutti gli adempimenti necessari affinché questa bella chiesa restaurata fosse presto riconsegnata ai fedeli. Dobbiamo sentirci orgogliosi di essere cristiani – ha ricordato il sindaco – esercitando questo ruolo, con tutti i suoi valori, anche nella società e quindi nella vita di tutti i giorni». Intanto la chiesa del Convento dei Domenicani, dove in questi due anni e mezzo di chiusura al culto della chiesa madre si sono svolte le funzioni religiose, resterà aperta grazie alla disponibilità del Comune e quindi del sindaco Ciminelli, una volta registrata la volontà popolare di cui don Vincenzo Santalucia si è fatto portavoce.
Questo il nuovo calendario delle Sante Messe:
Festivo: ore 8.30 chiesa madre – ore 17.30 chiesa del Convento
Feriale: ore 17 Santo Rosario, ore 17.30 Santa Messa (giovedì e sabato nella chiesa del Convento; gli altri giorni nella chiesa madre)
Vincenzo La Camera