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Nuova Asl Sibaritide-Pollino. «Non solo decentramento burocratico ma rilancio sanità pubblica»

Nuova Asl Sibaritide-Pollino. «Non solo decentramento burocratico ma rilancio sanità pubblica»
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Il Comitato per la Difesa e la Promozione della Sanità Pubblica del Pollino interviene sulla proposta di legge di iniziativa popolare di istituzione dell’Asl Sibaritide-Pollino, promossa da alcuni sindaci dell’Alto Jonio e del Pollino. «Unire i territori dell’Alto ionio e del Pollino – scrivono dal Comitato –  appare operazione logica rispetto all’attuale assetto dei distretti, che non ha condotto a un miglioramento, ma ha, anzi, peggiorato l’erogazione del servizio sanitario pubblico. Tuttavia, forte è al preoccupazione che l’iniziativa rischi di rappresentare solo un decentramento burocratico, invece di una necessaria innovazione per il rilancio della sanità pubblica».

Secondo il Comitato per la Difesa della Salute Pubblica è possibile che dietro queste operazioni possa nascondersi una celata, ma non troppo, ricerca di consenso politico. «La proposta della nuova Asl non sembra però muoversi, nella direzione del superamento della visione aziendalistica della sanità pubblica, che è incompatibile con la concezione di salute bene comune, da garantire come diritto e investimento e non concepire come spesa su cui esercitare tagli, risparmi o merce su cui fare profitti. La costituzione della nuova struttura dovrebbe prevedere meccanismi di partecipazione diretta nell’elezione degli organi amministrativi, affinché le persone che rappresentano il bacino di utenza acquisiscano peso politico dirompente nell’esercitare un vero e proprio controllo sociale verso chi opera, vincolando chi amministra a responsabilità diretta verso i cittadini e le cittadine. Senza questi vincoli risulterà difficile il rilancio della sanità pubblica, la riconquista della fiducia da parte dell’utenza, la possibilità di migliorare l’offerta di cura, rispondendo ai nuovi paradigmi e alla nuova filosofia della cura, garantire la medicina di prossimità per rispondere ai bisogni dei territori e istituire quanto già previsto e mai realizzato in termini di unità complesse di cure primarie e aggregazioni funzionali territoriali».

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