Oriolo e Amendolara festeggiano i loro nuovi diaconi

«Non trascurate mai le persone di cui nessuno si ricorda. E' lì che vi giocate la credibilità della vostra vita cristiana e del diaconato»
Continua il cammino di Luca Pitrelli e Mansueto Corrado verso il sacerdozio. I due giovani, rispettivamente della parrocchia “Madonna della Salute” di Amendolara Marina e della chiesa “San Giorgio Martire” di Oriolo, con una cerimonia solenne nella cattedrale di Cassano all’Ionio, ieri (lunedì 1° novembre), hanno ricevuto il ministero del diaconato, per l’imposizione dalle mani del vescovo, monsignor Francesco Savino, il quale ha ricordato che «bisogna rispettare i diaconi come comandamento di Dio».
Durante la sua omelia, il presule si è rivolto direttamente ai due seminaristi. «Mansueto e Luca, in un contesto sociale dominato dalla paura e dal profitto a scapito della centralità della persona, state offrendo un segno di coraggio e gratuità mettendovi al servizio del Signore». E poi l’invito ad avere lo sguardo sempre rivolto agli ultimi, agli emarginati, ai poveri. «Non trascurate mai le persone di cui nessuno si ricorda. E’ lì che vi giocate la credibilità della vostra vita cristiana e del diaconato».
Nel giorno di Tutti i Santi, le parole del vescovo Savino si sono soffermate, poi, sul concetto di santità e su chi non c’è più. «In un clima di incertezze – ha detto don Francesco – non è facile essere sereni e allora possiamo comunque rinsaldare la nostra fiducia in Dio, unica speranza di salvezza. Noi viviamo una chiamata alla santità, che significa abitare la complessità del mondo senza lasciarsi condizionare dalle sue logiche. I santi sono coloro che non cedono alla rassegnazione, al pessimismo e si fidano quando tutto sembra inutile e si perde il fine del nostro destino. La fede è un paradosso che ci porta a vedere la presenza di Dio anche quando sembra silenzioso e facciamo fatica a coglierne la presenza; il santo percepisce che Dio c’è e non ci ha abbandonato a un destino di morte, di male». Infine, monsignor Savino ha parlato di coloro che sono i “militi ignoti” della santità. «I santi e i cristiani anonimi – ha affermato il vescovo – sono tanti e sono quelli che marcano la differenza sostanziale in ogni contesto sociale e antropologico».
Dopo l’omelia, i momenti solenni della liturgia per i due giovani seminaristi: l’imposizione delle mani, la preghiera di consacrazione pronunciata dal vescovo e il rito della vestizione degli abiti diaconali. Come segno della loro disponibilità a rimettersi nelle mani misericordiose di Dio, Luca e Mansueto si sono prostrati a terra davanti all’altare durante le litanie dei santi. A margine della liturgia, infine, i due hanno ringraziato la comunità, la famiglia, la chiesa, il vescovo e i parroci, tutti al loro fianco nella preghiera.
Tra i diversi sacerdoti sull’altare, il parroco della “Madonna della Salute”, don Nicola Arcuri, e della chiesa “San Giorgio Martire”, don Pierfrancesco Diego. Inoltre, il nuovo rettore del Seminario del San Pio X, di Catanzaro, don Mario Spinocchio. Ad assistere alla cerimonia, svoltasi nel rispetto delle norme anti-Covid, anche il sindaco di Amendolara, Pasquale Aprile, il suo vice, Gregorio Scigliano, l’assessore delegata ai rapporti con il clero, Paoletta Murgieri, e il vicesindaco di Oriolo, Agostino Diego.
Federica Grisolia