Trebisacce, donna muore in ambulanza. Familiari denunciano Scopelliti per “omicidio colposo”
Il presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, in veste di commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario, è oggetto di una denuncia-querela presentata, per tramite dei carabinieri della Stazione di Trebisacce, alla Procura della Repubblica di Castrovillari. Per il presidente Giuseppe Scopelliti e, insieme con lui, i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, la denuncia-querela ipotizza i reati di “omicidio colposo” (articolo 589 del codice penale), “interruzione di pubblico servizio” (art.340 c.p.) e “omissione di soccorso” (art.593 c.p.).
Reati perseguibili penalmente qualora la Procura della Repubblica di Castrovillari li ravvisasse nella denuncia-querela presentata, tramite il legale di fiducia, avvocato Antonio Carmine La Banca del Foro di Castrovilari,dal marito e dai tre figli della signora Francesca Rossi di Trebisacce, deceduta su un’ambulanza del 118 prima di raggiungere l’Unità di terapia intensiva del reparto di cardiologia dell’ospedale di Rossano a causa di un infarto del miocardio.
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Nella denuncia-querela, si ritiene che la signora Rossi sia deceduta prematuramente il 12 aprile 2012 “a causa della soppressione dei servizi sanitari per le acuzie sul territorio di appartenenza – presenti fino al 31 marzo 2012 presso l’ex ospedale di Trebisacce – e per grave responsabilità della RegioneCalabria, in persona del Commissario straordinario per la Sanità, onorevole Giuseppe Scopelliti – unitamente ai vertici dell’Asp di Cosenza e gli altri eventuali corresponsabili – che ha disposto la soppressione di detti servizi (sopprimendo l’ospedale di Trebisacce), provocando la morte della signora Rossi, contro i quali sporgono formale denuncia – querela e chiedono procedersi penalmente per l’accertamento delle colpe e la condanna alla giusta pena di legge per i reati che saranno riscontrati nei fatti che si vanno ad esporre”.
La signora Rossi è stata soccorsa, nella sua abitazione, dall’equipe del 118 che, per la riconversione in atto dell’ospedale di Trebisacce, ha dovuto trasferirla in ambulanza, presso l’ospedale di Rossano. La donna, dopo circa un’ora di viaggio, è deceduta prima di arrivare nel nosocomio-spoke per essere sottoposta alle cure del caso. Secondo le perizie medico-legali, se fosse stata ancora attiva l’Unità di terapia intensiva coronarica di Trebisacce, raggiungibile in cinque minuti, la donna sarebbe potuta sopravvivere all’infarto.
Franco Maurella
I sindaci dei comuni dell’alto Jonio dovrebbero fare gruppo, e di fronte a tutti questi episodi di disservizio, anche non necessariamente con le conseguenze nefaste di questo caso, che il Sig Scopelliti ha generato con la sua scelta scellerata, , garantire alle vittime il supporto alle spese legali affinchè possano citare la regione in giudizio. Così la sede della regione il Sig Scopelliti dovrà farsela spostare presso il tribunale !!! ovviamente alle prossime elezioni voglio vedere se l’Alto Jonio si ricorderà del trattamento subito.
i sindaci dell’alto ionio pensano allo stipendio!!!!!!!!!!!