Rossano, “Una vita da social”. Polizia incontra i ragazzi. Uno su tre ha un profilo falso

Ha fatto tappa a Corigliano-Rossano, precisamente in Piazza Bernardino Le Fosse allo Scalo di Rossano nella mattinata di giovedì 31 marzo 2022, il “Truk” della Polizia di Stato per sensibilizzare gli studenti dell’intera area-urbana a fare un uso corretto di internet e dei social network. “Una vita da social”, giunta alla sua XI^ edizione, è la campagna educativa itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo, della Polizia di Stato. Gli specialisti della Polizia di Stato, a bordo del truck allestito con un’aula didattica, a fianco dei ragazzi, hanno spiegato, con un linguaggio diretto ed efficace, i fenomeni connessi alla violenza in Rete segnalandone non solo le implicazioni di carattere giuridico, ma anche gli effetti che possono avere sulla vita dei giovani. Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti ai diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori.
Altro tema toccato, quest’anno, è quello legato ai profili falsi: da una ricerca effettuata da Skuola.net è emerso che 1 ragazzo su 3, sul proprio social di riferimento, possiede un account falso; sono circa il 28% quelli che dichiarano di averne uno oltre a quello “ufficiale”, mentre il 5% è presente ma solo con un fake. La Polizia di Stato è scesa in campo al fianco della scuola e dell’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano per un solo grande obiettivo: fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime. «Ho da subito promosso i temi legati all’iniziativa della Polizia di Stato – afferma l’assessore alla Cultura con delega all’Istruzione e Diritto allo studio Alessia Alboresi – è fondamentale agire per tentare di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della parola».
Antonio Le Fosse