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Emergenza sanitaria Sibaritide. Papasso convoca amministratori locali. Mundo vuole incontrare Scopelliti

Emergenza sanitaria Sibaritide. Papasso convoca amministratori locali. Mundo vuole incontrare Scopelliti
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L'ex Ospedale di Trebisacce

Un focus sull’emergenza sanitaria nella Sibaritide da cui far scaturire una proposta alternativa comune che ridisegni l’offerta nel territorio e ristabilisca i livelli essenziali di assistenza (LEA). Questa, in sintesi, l’oggetto dell’iniziativa che trova spazio in una lettera che il sindaco di Cassano, Giovanni Papasso, ha inviato a tutti i sindaci della Sibaritide, agli assessori e consiglieri regionali della Provincia di Cosenza; al Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio; agli assessori e consiglieri provinciali; al Vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio, Nunzio Galantino, ed al Vescovo dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati,  Santo Marcianò. A questi, Papasso chiede un confronto pubblico sulla situazione sanitaria esistente nella Sibaritide, da tenersi il prossimo 6 giugno, alle ore 17,00, presso l’Hotel Minerva, in Marina di Sibari.

«L’ampia convention di Marina di Sibari, ha spiegato il sindaco Papasso, è dettata  dalla necessità di discutere seriamente di un problema che rischia di penalizzare ancor di più un territorio e soprattutto i suoi cittadini che si vedono negati i diritti ad usufruire dei servizi minimi, essenziali e vitali. Con la chiusura dell’Ospedale di Trebisacce, è evidente che vengono azzerati i LEA, in un territorio vasto per dimensioni e popolazione. Il nosocomio trebisaccese, ricorda Papasso, svolgeva un ruolo strategico nel territorio. Ragion per cui mi sono permesso di chiedere un incontro “propositivo” per valutare serenamente la situazione».

Il Sindaco di Trebisacce Franco Mundo, dopo aver plaudito all’iniziativa intrapresa dal collega Papasso di convocare tutti gli amministratori della Piana di Sibari, attraverso una nota, definisce «indifferibile ed opportuno l’incontro tra gli amministratori dell’Alto Jonio e della Piana di Sibari per chiedere la modifica del Decreto 106 emesso dal governatore Scopelliti nelle vesti di commissario ad acta per il piano di rientro sanitario». In questa ottica, sempre secondo detta nota, «il Sindaco Mundo procederà a breve alla convocazione di tutte le associazioni che sono state impegnate nella vertenza sull’ospedale “Chidichimo” e convocherà  un consiglio comunale straordinario per discutere dell’argomento alla luce dei casi di mancata assistenza sanitaria che si sono verificati a Trebisacce e nel Comprensorio e che purtroppo hanno causato il decesso di alcune persone».

Mundo scrive: «Dispiace che alcuni amministratori di importanti città vogliano limitare la modifica del suddetto Decreto solo ai loro presidi, mentre si ritiene ineludibile e opportuno discutere dei danni causati dal Piano di Rientro per l’intera fascia Jonica, da Cariati a Rocca Imperiale, i cui effetti drammatici, con la chiusura degli ospedali di Cariati e Trebisacce, oltre che riversarsi sui cittadini per la mancata assistenza, stanno causando anche un vero e proprio intralcio agli ospedali di Rossano, Corigliano e Castrovillari che non sono più grado di soddisfare le esigenze dei cittadini della costa jonica, assoggettati ad inevitabili limitazioni di assistenza sanitaria e ad estenuanti pregrinazioni per l’intera provincia di Cosenza alla ricerca di un posto libero». Alla luce della grave situazione determinatasi, il sindaco di Trebisacce, dopo aver già incontrato il DG Scarpelli, è intenzionato a chiedere un incontro anche al presidente Scopelliti.

Leonardo Guerrieri – Pino La Rocca

 

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Nicola Caporale
Nicola Caporale
12 anni fa

Focus, convention, e poi, naturalmente, incontri&dibattiti. Mentre nel frattempo gli ospedali sono stati chiusi e la gente muore come cani. Quando il popolo dell’Alto Jonio inizierà a capire che con questa classe politica (e clericale) non si farà mai nulla?

Francesco Osnato
Francesco Osnato
12 anni fa

Leggo in rete o anche oggi sul Corriere della Sera che il TAR si è pronunciato contro la chiusura di diversi “piccoli ospedali”, i quali quindi rimangono a fare il loro dovere in diverse parti d’Itala. Mi chiedo se invece di convention, incontri, dibattiti non sia il caso di fare qualcosa di “serio” vista la tragica situazione per quel che riguarda l’Alto Jonio da questo punto di vista e vista l’importanza della posta in gioco e magari operare allo stesso modo citato sopra.