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“Delle tue antiche ali” riscopre il mito dell’anima di Platone

“Delle tue antiche ali” riscopre il mito dell’anima di Platone
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di Federica Grisolia

“Delle tue antiche ali” è un’approssimazione all’infinito, alla pienezza dell’espressione, in cui la vita si rispecchia, anche solo in una sfumatura. A descrivere così la sua opera è l’autrice Francesca Favaro, insegnante di italiano, latino e greco al liceo classico di Padova, città in cui è nata e in cui vive. Il nome della silloge – pubblicata nella collana “Altre Frontiere” dell’Aletti editore – nasce da una suggestione classica e rimanda al mito dell’anima raccontato da Platone, che nel Fedro la rappresenta come una biga alata, il cui auriga (la ragione) guida i due cavalli, che simboleggiano l’anima irascibile e quella concupiscibile. «Proposto nell’indefinitezza di un complemento di argomento, il titolo allude quindi al respiro divino, simboleggiato appunto dalle ali, che permea l’anima… le anime, anche di coloro ormai ignari di tale natura e di tale brivido sacro».

I versi – dalla grande forza evocativa – nascono da un sentimento, un aspetto, un attimo della realtà umana, fatta anche di ricordi, fantasie e intuizioni. A questo si fonde la nostalgica memoria dell’antico, «scaturigine primaria di bellezza». L’arte e la poesia classiche – per l’autrice – sono inesauribili serbatoi di immagini e pensieri, costantemente disponibili a ispirare, metamorfosandosi. «Non idealizzo il mondo classico, ma ritengo che la coscienza delle proprie radici faccia parte dell’essenza di un popolo e che la ricerca in tal senso possa condurre chi la compie a scorgere uno spiraglio di bellezza rara, capace di diventare anche bontà». Francesca sente l’esigenza di mettere su carta liriche, racconti o pensieri che, uscendo dal cassetto della memoria, si concretizzano nella scrittura. «La poesia non è mero sogno. Confinare la forza della letteratura nell’astrazione è un errore figlio di superficialità e di ignoranza. Per me, poesia è umanità, in tutti i suoi aspetti».

La raccolta è tradotta anche nella versione francese, in collaborazione con “SSML Istituto di Alti Studi Linguistici Carlo Bo”. «Un impegno estremamente arduo: in una veste linguistica diversa, le mie poesie – spiega l’autrice – persino a me parlano in modo nuovo. Si tratta dunque di una sorta di riscoperta, anche personale». Allo stesso modo, la Favaro si è concessa un’altra «sperimentazione alternativa rispetto alla tradizione più consolidata» con la scelta di pubblicare il libro nella versione e-book. «Esperienza cui non ci si può sottrarre, nella nostra epoca, soprattutto per ragioni di praticità». Anche se l’autrice confessa di prediligere il libro cartaceo, poiché offre il piacere sensorio di sfogliare le pagine, di respirare il profumo della carta e dell’inchiostro, garantendo una vicinanza fisica, insieme a quella intellettuale ed emotiva».

Ma, sebbene le pagine “Delle tue antiche ali” non si sfoglino tra le dita, la forza evocativa scaturita dalla parola irrompe nell’animo del lettore con la bellezza tangibile dell’arte e del reale. Del classico che si attualizza e trova riscontro nella delicatezza della penna. Della vita che scorre e della scrittura che le dona immortalità; quella vita in cui il lettore può rispecchiarsi e che Francesca Favaro vuole trasmettere con empatia. «Se anche fosse solo un brivido, un istante di contatto nella meraviglia per una parola o un suono… sarei felice».

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