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Con una tavola rotonda torna a Trebisacce la “Giornata Europea sulla Depressione”

Con una tavola rotonda torna a Trebisacce la “Giornata Europea sulla Depressione”
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Torna anche quest’anno la Giornata Europea sulla Depressione che, a Trebisacce, si terrà sabato 25 ottobre, alle ore 18.30, presso il “Lido Capri, sul lungomare, con una tavola rotonda che vedrà intervenire esperti del mondo sanitario e scolastico, e con ampia partecipazione del sociale. Il tema dell’anno 2025 dal titolo “La Depressione in un mondo in corsa” sarà affrontato e approfondito durante gli eventi che si terranno in tutta Italia, organizzati da EDA Italia Onlus – Associazione Italiana sulla Depressione, con il fine di dare un contributo importante nel fornire informazioni sulla possibilità di diagnosticare e curare questi disturbi della sfera umorale.

A Trebisacce, l’incontro promosso dalla Delegazione EDA Calabria, con la sua coordinatrice Enza Maierà, ha l’obiettivo di confrontarsi con idee, esperienze e competenze diverse, al fine di indirizzare verso una comprensione approfondita dell’argomento depressione e delle varie possibilità di interventi. Lo scopo dell’associazione, con i suoi esperti, è infatti quello di portare a conoscenza di tutti, la reale portata del disturbo, le sue diverse espressioni cliniche e le varie possibilità di interventi socio-psico-pedagogici e farmacologici. A tal fine, l’EDA intende promuovere la cultura della conoscenza, della prevenzione e della cura nell’ottica del superamento dello stigma e nella consapevolezza che dalla depressione si può e si deve guarire.

La depressione è una delle principali cause di disabilità nel mondo, che colpisce oltre 300 milioni di persone, spesso in silenzio. Durante la pandemia da Covid-19, si è avuto un aumento del 25% della prevalenza di ansia e depressione nel mondo, mentre la depressione nell’infanzia è la patologia mentale più diffusa (0.3-1% in età prescolare; 0,4-2,5% in età scolare; 4-8,3% in adolescenza, OMS). Al crescere dell’età, aumenta la frequenza dei disturbi di depressione e ansia cronica grave (dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni). Rispetto agli uomini, lo svantaggio delle donne emerge in età adulta e si acuisce oltre i 65 anni. Il tutto aggravato da un’epoca di accelerazione continua: la tecnologia, il lavoro, i social media, tutto spinge a correre, produrre, dimostrare. La mente, spesso, non riesce a tenere il passo con questi ritmi frenetici e questo comporta notevoli rischi da stress per chi ha un equilibrio dell’umore più fragile. «Alla luce di questi dati, diciamo che la depressione non è una debolezza. E’ una condizione che merita rispetto, comprensione e cura» – è il monito di Enza Maierà, coordinatrice EDA Italia per la regione Calabria.

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