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“Vita Mea”. La poesia come specchio universale dell’anima

“Vita Mea”. La poesia come specchio universale dell’anima
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di Federica Grisolia

E’ un’opera che si descrive da sola “Vita Mea”, poiché l’autore Pierangelo Benedetti rappresenta pensieri, momenti, constatazioni, tristezze, gioia e amori che caratterizzano la sua esistenza. «Il titolo si rifà al significato vero della silloge che non è pensata su un argomento specifico ma su un insieme di argomenti facenti parte del trascorso della mia vita, in cui l’amore fa da padrone e a cui si legano altri temi, speranze, pensieri e ricordi». I versi della raccolta – pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore – sono pregni di un vissuto in cui il lettore può rispecchiarsi e dove la realtà si intreccia con la fantasia, facendo in modo che alcuni aspetti restino nascosti negli anfratti dell’anima, mentre altri siano messi a fuoco.  «Un poeta – confessa Pierangelo Benedetti, nato nella frazione di Piano di Mommio (LU) – scrive soltanto nei momenti particolari in cui il suo spirito, i suoi pensieri, i suoi ricordi e le emozioni possano trovare attimi di vita. Spesso, la sua penna è mossa dalla solitudine che lascia intravedere il proprio “io” nascosto».

In “Vita Mea” – disponibile anche nella versione e-book – la forza motrice è l’amore, decantato con uno stile unico, naturale e spontaneo. Un amore infinito che non ha forma né spazio e che si può incontrare partendo dalla bellezza delle piccole cose, dalla semplicità, dalla carità e dai valori umani. A soffermarsi su questo aspetto, nella Prefazione, è anche il maestro Giuseppe Aletti, poeta, editore e formatore, titolare dell’omonima casa editrice. «L’amore è la colonna vertebrale dell’intera raccolta. È trattato in tutte le sue forme: romantico, familiare, spirituale. Non è mai solo gioia, ma anche mancanza, struggimento e memoria. La poesia ci dice che qualcosa è accaduto. È il risultato di un’esperienza, spesso di una perdita o di una ferita; per questo c’è bisogno di poeti e delle loro rappresentazioni della realtà in versi, per dare conforto a chi si sente orfano del distacco».

La scrittura diventa, così, uno strumento per imprimere nero su bianco il pensiero e gli stati d’animo più profondi, riuscendo a renderli universali. «L’elemento principale nei miei versi – afferma l’autore, oggi pensionato, che ama la natura, il mare e la montagna – è il sentimento che, nelle varie poesie, si trasforma, a volte in gioia, a volte in dolore di altre persone o fatti trascritti dalla mia penna e visti nella fantasia dai miei occhi». La silloge è attraversata da una tensione costante tra la vita e la morte – spesso considerata una liberazione – legate dal filo invisibile del tempo, che accompagna l’intera esistenza e lascia sempre i suoi segni. «Vorrei che leggendo le mie parole il lettore si renda conto che poeti e scrittori non si nasce, ma solo verso la fine del nostro percorso, avremo in mano quella maturità di vissuto che potrà muovere e far scrivere le mani di chiunque».

“Vita Mea” sarà presentato negli spazi Aletti Editore al Salone Internazionale del Libro di Torino, che tornerà ad animare il Lingotto Fiere dal 14 al 18 maggio 2026. «Rappresenta una grandissima soddisfazione – confessa l’autore, non nuovo alla più importante fiera dell’editoria italiana – oltre che un punto di partenza, in positivo qualunque sia la risposta del pubblico e, soprattutto, dei lettori che si affacceranno ai miei “pensieri in poesia” e, al di là di tutto, sono sempre nuove esperienze che formano e creano nuove ispirazioni al poeta».

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