Trebisacce. Troppi esami da analizzare, al consultorio stop ai pap test
Nella foto sede distretto sanitario Trebisacce – Asp Cosenza
Inspiegabilmente sospesi, presso il Consultorio Familiare pubblico, gli esami di pap-test destinati all’utenza femminile per la prevenzione del tumore al collo dell’utero. Viene meno così un altro importante pezzo dei famigerati LEA (i livelli essenziali dell’assistenza sanitaria) afferenti la medicina territoriale, che cancella, si spera temporaneamente, un importantissimo presidio di quella prevenzione sanitaria di cui troppo spesso ci si riempie la bocca di parole e di proclami. Montano, legittimamente, la rabbia e la protesta delle donne per il venir meno di una vera e propria sentinella che agevola la prevenzione di uno dei mali più diffusi del secolo.
Da quanto si è appreso direttamente alla fonte, la sospensione degli esami, che interessa tutti i Consultori Familiari dei Distretti Sanitari Jonio-nord e Jonio-sud, decorre dal 30 ottobre scorso, allorquando il responsabile dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica di Rossano dottor Francesco Pontieri, mediante una nota ufficiale inviata al direttore dei Consultori nord e sud dottor Nicola D’Angelo, ha comunicato la sospensione della lettura dei pap-test a causa di un sovraccarico di lavoro che avrebbe portato all’accumulo di oltre 500 vetrini da esaminare. A questo punto il direttore dei Consultori, onde evitare responsabilità professionali oggettive, ha dovuto sospendere il servizio non prima di aver scritto ai vertici dell’Asp e, per conoscenza, al Commissario Scura, chiedendo un immediato ripristino di un esame così importante. «Ho avuto rassicurazioni verbali – ha dichiarato il dottor Nicola D’Angelo – che il problema sarebbe stato affrontato e risolto nel breve periodo».
Pino La Rocca