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Lotta al Coronavirus. Arriva in Calabria l’obbligo della mascherina. Ma quale usare?

Lotta al Coronavirus. Arriva in Calabria l’obbligo della mascherina. Ma quale usare?
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Nell’ultima ordinanza regionale, firmata dal presidente della Regione Calabria, Jole Santelli – e cioè quella del 13 aprile con la quale allunga il lockdown sino al 3 maggio, come da disposizione governative – risalta una novità importante. “E’ fatto obbligo a tutte le persone che si spostino o giungano all’interno del territorio regionale per
attività consentite e autocertificate – si legge nel testo dell’ordinanza – di utilizzare la mascherina o, in alternativa, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca”. Tale prescrizione comportamentale, unitamente a quanto previsto negli allegati 4 e 5 al DPCM 10 aprile 2020, devono essere messe in atto con particolare riferimento alla presenza fisica presso le attività commerciali, gli uffici pubblici e privati, gli isolamenti e le quarantene domiciliari. Al momento, oltre alla Calabria, anche altre regioni come Veneto, Lombardia, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Toscana si sono mosse in questa direzione, con altre pronte a seguirle da qui a breve.

Sarebbe il caso, però, anche di fornire una corretta indicazione sull’utilizzo della mascherina, per far si che la stessa non diventi un semplice paravento di coscienza e non un reale deterrente per il virus. L’ordinanza della Regione Calabria non fa riferimento, come d’altronde il DPCM al quale si rimanda, a nessuna norma riguardante le numerose mascherine che in queste settimane vengono immesse sul mercato o distribuite alla popolazione. Anche se “l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo Coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti; se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus o sei un operatore sanitario. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. Inoltre, la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie”.

Per tanto, l’OMS, che è la regine delle istituzioni in un’emergenza come questa ancora non ha previsto l’utilizzo obbligatorio della mascherina ma continua a puntare sull’importanza del distanziamento sociale. Ed ecco che le regioni che si portano avanti in tal senso non hanno le basi scientifiche per poter dare ai cittadini indicazioni specifiche, limitandosi ad ordinare di utilizzare la mascherina, di qualsiasi tipo essa sia. Quando, invece, sarebbe il caso di mettere al corrente i cittadini sulle varie tipologie di mascherine, soprattutto su quelle con le valvole frontali che favoriscono una migliore respirazione ma che il dottor Alessandro Gasbarrini, chirurgo dell’Istituto Ortopedico “Rizzoli” di Bologna (VIDEO TUTORIAL), considera “egoiste” in quanto possono proteggere chi le indossa ma non le terze persone per via della fuoriuscita degli agenti di respirazione che potrebbero appartenere ad un asintomatico. Questa tipologia di mascherina, dunque, non andrebbe utilizzata se non da parte di personale medico. Le mascherine FFP2 e FFp3 garantiscono una protezione anche verso l’esterno. Naturalmente, invece, se tutti portassimo la mascherina “altruista” e cioè quella chirurgica usa e getta (del tipo altruista, cioè che protegge solo i terzi e non sé stessi), che è anche la più economica sul mercato, saremmo tutti tutelati a vicenda.

Vincenzo La Camera

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