Trebisacce. Tutto pronto per il Covid Hospital. Primo passo per nuovo ospedale?
Questione di giorni, forse di ore, ma l’ex Ospedale di Trebisacce sarà riaperto. Inizialmente come Covid-Hospital e in seguito, gradatamente e dopo la riattivazione della Sala Operatoria, come “Ospedale di zona disagiata” nel quale è prevista l’attivazione di n. 80 posti-letto così distribuiti: Medicina Generale+Day Hospital (20+12 posti), Chirurgia Generale + Day Surgery (12+6 posti), Lungodegenza (10 posti). A questa disponibilità si aggiungono 14 posti per Dialisi e 6 posti di OBI (sosta breve) per il Pronto Soccorso. Ormai lo hanno annunciato solennemente e pubblicamente, oltre al Presidente Occhiuto che ha parlato di “struttura sanitaria fondamentale per affrontare l’emergenza e per alleggerire la crescente pressione sulla rete ospedaliera”, esponenti di spicco del governo regionale della zona come Giuseppe Graziano e Pasqualina Straface che, qualora si trattasse solo di un escamotage per fronteggiare l’emergenza-Covid, perderebbero di credibilità nei confronti delle popolazioni dell’Alto Jonio.
Ora, come sempre avviene, c’è chi, di fronte a questa ipotesi, pensa a una “furbata” del presidente Occhiuto per evitare che la Calabria rispetto al Covid cambi colore. Ma c’è anche chi pensa possa essere il primo passo verso una soluzione attesa ormai da 12 anni e che possa sanare finalmente un inqualificabile vulnus rispetto alle esigenze sanitarie dell’Alto Jonio calabrese e ridare finalmente dignità alle popolazioni locali. Non è comunque il caso di dividersi, semmai approfittare dell’ultimo treno che passa e, superando per una volta le solite barriere politiche e ideologiche, dare atto che i predecessori dell’attuale governo regionale rispetto al “Chidichimo” (e non solo!) si sono dimostrati degli autentici infingardi e che, con la fine del Commissariamento, oggi c’è un punto di riferimento politico a cui, nel bene e nel male, fare capo.
Certo non sarà facile, né automatico, come sostiene chi, come il capo-sala Pino Campanella che dentro l’ex Ospedale si adopera per riempire di contenuti gli ambienti finora vuoti, aprire le porte e con una bacchetta magica rendere funzionali n. 20 posti-letto seppure destinati a pazienti Covid pauci-sintomatici. Oltre agli ambienti spaziosi e accoglienti che ci sono, a tutte le suppellettili che sono già state ordinate, ci vogliono nuove attrezzature medicali e, soprattutto, ci vogliono infermieri e medici in un numero sufficiente per assicurare il servizio e la turnazione. A tutto questo, anche per effetto dell’incalzante pandemia, pare si stia lavorando alacremente, anche se i tempi della burocrazia sono difficili da accorciare.
Pino La Rocca